Un evento di

Economia, Conservazione, Tecnologie e Valorizzazione

MOSTRE

  • Area tra pad. 3 e 4
    L’ESPERIENZA DEL CNVVF A SUPPORTO DELLA TUTELA DEI BENI CULTURALI E DELL’AMBIENTE
    In esposizione le immagini di alcuni interventi realizzati dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in occasione dell’emergenza sisma in Emilia-Romagna, finalizzati a mettere in salvo o preservare edifici e beni storico-artistici. In mostra anche casi di buone pratiche di collaborazione con altri Enti e Istituzioni, per il ripristino della fruizione delle opere.  Mostra realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.
  • Pad.4 – parete esterna Sala Convegni Regione Emilia-Romagna
    SELEZIONE DI ALCUNI DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO A CURA DI PROGETTO ARTE POLI
  • CARLO AMADORI – Dal capitello Corinzio di Policleto al capitello romano del periodo Augusteo

    Con questi disegni si desidera mostrare un excursus sulla trasformazione avvenuta dal capitello Corinzio fino ad arrivare a quello romano del periodo Augusteo.
    Il capitello Corinzio di Policleto si presentava con due ordini di foglie d’acanto, base dell’abaco con facce concave con smussi agli spigoli mentre per il resto i caratteri erano presi dal capitello Ionico, fino
    ad arrivare a quelli romani del periodo Augusteo, definiti compositi. Seguendo il corso architettonico delle costruzioni, nel 36 a.C. viene progettato il Tempio di Apollo sul Palatino, le decorazioni adottate seguono quelle
    espresse per il forum Iulium. Nel tempio del Divo Giulio si innesta l’evoluzione romana del capitello Corinzio di Policleto, visibile oggi al Museo Epidauro, proveniente dalla Tholos omonima. Si tratta di una copiatura non conforme poiché gli “scultori” romani forse non conoscevano la forma perfetta oppure non erano abituati ad un simile rigore. Ne consegue che le foglie di acanto scolpite nei capitelli nelle sequenze a giro, nei fregi e sugli stipiti risultano ormai catalogabili in una formula chiamata “goecia e freccetta”: sono tali da divenire inconfondibili e connessi alle varianti introdotte nei capitelli come cavalli alati (tempio di Marte Ultore) e di arieti
    (tempio della Concordia). Le maestranze addette alle realizzazioni romane sicuramente hanno inciso e/o operato nelle province come la Gallia Narbonense a Nimes, a Vienna, nell’Africa proconsolare e addirittura in Grecia ove molti secoli prima, erano nati i principi ispiratori di questo nuovo stile ora diffuso in ogni angolo dei possedimenti romani dell’Impero.